J'ai brûlé dans tes yeux. Je brûle”
Trasposizione trilingue da Paris,Texas di Wim Wenders
Collaborazione tra La Casaforte S.B. ( Italia) / Progetto Abitare l’arte e Kulturscio'k (italia/Francia) e
Con il Matronato della Fondazione Donna Regina per le arti contemporanee , Napoli, il Patrocinio dell’Institut Français e del Goethe Institut di Napoli
Una performance multidisciplinare trilingue
da Parigi ai Quartieri Spagnoli
Creazione collettiva kulturscio’k / La Casaforte S.B.
Alessia Siniscalchi , Valeria Biorrelli , Antonio Sacco, Philippe Giai-Miniet , Francesco Calabrese , Evita Ciri, Elena Costa , Emmanuel Siret ,Jonathan Foussadier , Felicie Baille , Alexandra Saifi , Andrea Lanciotti.
Musiche originali e voci , Ivana Messina , Julien Ribot & the cyclops , Francesco Forni , Ilaria Graziano , Francesca Risoli .
« J'ai brûlé dans tes yeux. Je brûle » e Abitare l’arte a La Casaforte S.B. sono due progetti artistici che si uniscono in una collaborazione multidisciplinare nata tra Napoli e Parigi .
"J'ai brûlé dans tes yeux. Je brûle" è una performance multidisciplinare ispirata al film Paris ,Texas di Wim Wenders, sul quale attori e danzatori hanno cominciato ad improvvisare nel corso di una residenza creativa cominciata in una sala prove a Montreuil e proseguita al Goethe Institut di Parigi nel 2015.
Un lavoro corale, fisico, fatto di danza, musica, scultura e cinematografia che coinvolge 12 interpreti tra danzatori, attori , registi, musicisti ed artisti ambientali, pronti ad unire le proprie capacità nella direzione di una drammaturgia condivisa e di una grande opera aperta, circolare, infinita.
Corpi senza sosta in movimento che si danno le spalle nel momento del confronto per la paura di bruciare negli occhi di lei o di lui. E di ribruciare.
Si muovono tra gli elementi del tempo scolpito in sculture e riabitato e bruciato.
"J'ai brûlé dans tes yeux. Je brûle" è una performance multidisciplinare ispirata al film Paris ,Texas di Wim Wenders, sul quale attori e danzatori hanno cominciato ad improvvisare nel corso di una residenza creativa cominciata in una sala prove a Montreuil e proseguita al Goethe Institut di Parigi nel 2015.
Un lavoro corale, fisico, fatto di danza, musica, scultura e cinematografia che coinvolge 12 interpreti tra danzatori, attori , registi, musicisti ed artisti ambientali, pronti ad unire le proprie capacità nella direzione di una drammaturgia condivisa e di una grande opera aperta, circolare, infinita.
Corpi senza sosta in movimento che si danno le spalle nel momento del confronto per la paura di bruciare negli occhi di lei o di lui. E di ribruciare.
Si muovono tra gli elementi del tempo scolpito in sculture e riabitato e bruciato.
Poche parole spesso ripetute.
Tema centrale è la relazione che si crea tra spazio abitativo e opera, tra interno ed esterno, tra attore e spettatore.
Il progetto è partito nell’ottobre 2015 e il primo step del lavoro è stato presentato in occasione dell' XI Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI - Associazione dei Musei d'Arte Contemporanea Italiani. Nel luglio 2016,una seconda tappa collaborativa negli spazi de La CasaforteS.B.
Raccontare la relazione tra due persone, partendo dalla coppia protagonista del film Paris,Texas .
Una storia di perdita, della capacità di provare amore ma dell'incapacità di viverlo.
Quattro esperienze di coppie diverse vissute dove terra fuoco metallo sono elementi di interazione per le relazioni passionali e bruciate che cercano di ritrovarsi.
Una grande scultura abitabile in ferro a base ottagonale rappresenta la durezza della relazione, attraverso la video installazione i corpi dei performers esplorano la freddezza del media e del metallo, il conflitto comunicativo che ne deriva grava sulla fragilità della relazione.
Un Cono in Terra Vulcanica rimanda alla ricerca di una dimensione unitaria con la natura, nel gioco tra concretezza dell'opera e videoproiezioni dell'immagine i performers cercano una metadimensione della relazione esplorandola nella sua parte più interiore.
Il Prisma Soffice in Tyvek incarna la purezza dell'infanzia in relazione ad un mondo onirico rappresentato dalla grande proiezione di uno spettro cromatico retrostante l'opera attraverso il quale si esplora la rinascita e la gioia.
Nate per indagare la relazione tra corpo performativo, spettatore /attore ed opera d' arte, le sculture diventano elementi drammaturgici e tutto lo spazio de La Casaforte S.B. prima e del Madre poi, interagisce con il lavoro dei performers diventando parte fondante dell'esperimento e tracciando un modus operandi per le fasi successive del progetto.
I film in super 8, girati durante la residenza di ottobre e riproiettati nel corpo performativo, sono un esplicito richiamo al linguaggio filmico wendersiano e rappresentano una traccia documentaria su cui tornare a lavorare nel nuovo momento espressivo successivo .
Tema centrale è la relazione che si crea tra spazio abitativo e opera, tra interno ed esterno, tra attore e spettatore.
Il progetto è partito nell’ottobre 2015 e il primo step del lavoro è stato presentato in occasione dell' XI Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI - Associazione dei Musei d'Arte Contemporanea Italiani. Nel luglio 2016,una seconda tappa collaborativa negli spazi de La CasaforteS.B.
Raccontare la relazione tra due persone, partendo dalla coppia protagonista del film Paris,Texas .
Una storia di perdita, della capacità di provare amore ma dell'incapacità di viverlo.
Quattro esperienze di coppie diverse vissute dove terra fuoco metallo sono elementi di interazione per le relazioni passionali e bruciate che cercano di ritrovarsi.
Una grande scultura abitabile in ferro a base ottagonale rappresenta la durezza della relazione, attraverso la video installazione i corpi dei performers esplorano la freddezza del media e del metallo, il conflitto comunicativo che ne deriva grava sulla fragilità della relazione.
Un Cono in Terra Vulcanica rimanda alla ricerca di una dimensione unitaria con la natura, nel gioco tra concretezza dell'opera e videoproiezioni dell'immagine i performers cercano una metadimensione della relazione esplorandola nella sua parte più interiore.
Il Prisma Soffice in Tyvek incarna la purezza dell'infanzia in relazione ad un mondo onirico rappresentato dalla grande proiezione di uno spettro cromatico retrostante l'opera attraverso il quale si esplora la rinascita e la gioia.
Nate per indagare la relazione tra corpo performativo, spettatore /attore ed opera d' arte, le sculture diventano elementi drammaturgici e tutto lo spazio de La Casaforte S.B. prima e del Madre poi, interagisce con il lavoro dei performers diventando parte fondante dell'esperimento e tracciando un modus operandi per le fasi successive del progetto.
I film in super 8, girati durante la residenza di ottobre e riproiettati nel corpo performativo, sono un esplicito richiamo al linguaggio filmico wendersiano e rappresentano una traccia documentaria su cui tornare a lavorare nel nuovo momento espressivo successivo .
La CasaforteS.B. 2015/16 Napoli - Immagini di Black Spring Graphic , La Casaforte S.B.
Museo Madre 2017 Napoli-Immagini e contenuti video di Black Spring Graphic , La Casaforte S.B., Lorenzo Taidelli